Imane Fadil è morta ad inizio marzo in un ospedale di Rozzano, alle porte di Milano, con segni e dolori che hanno fatto subito pensare ad un avvelenamento. La Procura di Milano ha aperto un’inchiesta, per verificare le motivazioni della morte.
Secondo un’analisi svolta da un ospedale di Pavia a fine febbraio, la ragazza sarebbe stata sottoposta ad un “mix di sostanze radioattive”, come riportato dagli esami tossicologici. Gli esiti sono arrivati pochi giorni dopo la sua morte e sono stati inviati alla Procura di Milano. Questa tipologia di sostanze non sarebbe in commercio, per questo viene esclusa una contaminazione accidentale.
Imane Fadil era testimone contro Berlusconi al processo Ruby ter e nei mesi scorsi aveva confidato al suo legale ed al fratello il timore di essere stata avvelenata. Stava scrivendo un libro, di cui la procura ha acquisito le bozze e che potrebbero dare ulteriori indizi.