Una svolta nel governo britannico, con il (semi) passo indietro di Theresa May, che ha assicurato che si dimetterà una volta che il suo accordo sarà votato in Parlamento.
Questa strada è in linea con i brexiters più duri, all’interno del partito conservatore, che avevano chiesto già a dicembre le dimissioni della May. Boris Johnson è uno degli oppositori più duri della May, da sempre favorevole ad un hard brexit, ha definito l’accordo della premier britannica troppo “soft”. “Sono pronta a lasciare prima del dovuto, per il bene del paese. Chiedo il sostegno per l’approvazione dell’accordo”, ha dichiarato la premier britannica.
Ci sono ancora problematiche con lo speaker della Camera, che questa mattina ha fatto presente che non sarà possibile votare nuovamente l’accordo, già bocciato due volte, senza ulteriori modifiche. Modifiche che l’Unione Europea al momento non può concedere, visto che sta aspettando l’approvazione dell’accordo entro il 12 aprile, come concordato all’ultimo summit europeo.