Domani si prospetta una giornata cruciale per il governo britannico, con l’accordo di Theresa May che dovrebbe tornare in votazione, dopo che aveva annunciato la disponibilità a dimissioni nel caso in cui il suo deal venisse approvato.
Nonostante l’apertura dei conservatori più “duri”, come Boris Johnson, che stanno prendendo in considerazione il voto all’accordo, convinti dal passo indietro garantito dalla May, non ci sarebbero ancora i numeri per far passare il deal.
Il governo dovrà cercare, inoltre, di superare il blocco dello speaker della Camera, John Bercow, che aveva dichiarato che non avrebbe messo in votazione un accordo uguale a quelli bocciati. La scadenza della Brexit è stata spostata al 12 aprile, ma il rischio no deal rimane concreto, visto che se non dovesse passare la votazione, non ci sarebbe un “piano B” pronto da attuare in pochi giorni.