Metano su Marte, una scoperta portata avanti da una ricerca italiana, nei luoghi dove si trova il rover “Curiosity” della NASA, nello specifico il cratere “Gale”, analizzato da scienziati italiani che hanno ipotizzato la presenza di gas.
Il fatto che ci sia metano su Marte è molto interessante per la ricerca, perché implicherebbe processi geologici, considerato che sulla Terra è prodotto anche da organismi viventi. Inoltre, essendo un gas volatile, la sua presenza su Marte potrebbe significare che ci siano grossi giacimenti nella zona del cratere.
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Geoscience, coordinata da Mario Giuranna dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, oltre alla presenza dell’Agenzia Spaziale Italiana, con Marilena Amoroso. Secondo il ricercatore italiano, la notizia importante è che ci sono due rilevamenti differenti ed indipendenti sullo stesso cratere, che permette di confrontare i risultati. La ricerca italiana ha lavorato con uno spettrometro, mentre la sonda della NASA nel 2013 aveva rilevato tracce di metano.
Secondo i ricercatori aver individuato la zona del rilascio di metano è importante per andare a scoprire l’origine del gas, con l’ipotesi che ci siano delle faglie che lo producono.