Sono stati chiesti 12 anni per Vito Nicastri, il “re dell’eolico”, imprenditore già agli arresti domiciliari e nella stessa indagine per la quale è coinvolto Armando Siri, il sottosegretario della Lega.
Il Pm di Palermo, Gianluca De Leo, ha accusato Nicastri di concorso in associazione mafiosa ed intestazione fittizia di beni. Nicastri è sotto indagine da parte della Procura di Palermo per un giro di tangenti intorno alla figura di Paolo Arata, ex deputato di Forza Italia, che ora si è avvicinato alla Lega.
Una delle accuse più pesanti è quella della vicinanza di Nicastri al boss ricercato Matteo Messina Denaro, al quale avrebbe finanziato la latitanza. Secondo gli inquirenti, Nicastri continuava a “lavorare” anche da casa dagli arresti domiciliari, violando i divieti di comunicazione imposti dal Tribunale, per questo è stata richiesta la custodia cautelare in carcere.