Le proteste di Casapound in molte case assegnate a stranieri a Roma, hanno fatto partire le indagini della Guardia di Finanza e della Digos, secondo le ipotesi ci sarebbe una talpa all’interno degli uffici di Roma.
Un dipendente avente accesso a informazioni riservate negli uffici comunali, il quale segnalerebbe poi a Casapound il nome e la nazionalità dei beneficiari delle case popolari, oltre l’indirizzo dell’abitazione. Questa procedura avrebbe l’obiettivo di consentire a Casapound di presidiare l’abitazione, in modo tale da dare inizio alle proteste all’arrivo dei beneficiari della casa popolare.
C’è un’inchiesta aperta da parte della procura regionale della Corte dei conti, su cui stanno indagando finanzieri e funzionari della Digos. Al centro delle indagini ci sarebbe una maestra d’asilo, che coordinata con altre persone, farebbe trapelare le informazioni dagli uffici comunali agli esponenti di Casapound. “Io lavoro e basta, è assurdo”, queste le parole della maestra d’asilo, rilasciate dopo essere stata indagata per questa vicenda.