Caso Siri, Di Maio chiede un passo indietro. Salvini: “No processi in Parlamento”

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Il caso politico creato intorno all’indagine che ha coinvolto Armando Siri, sottosegretario leghista, accusato di aver ricevuto 30 mila euro per favorire alcune norme sull’eolico, non si ferma, con Di Maio che chiede un passo indietro, mentre Conte non lo incontrerà oggi.

Nella giornata di oggi ci sarebbe dovuto essere l’incontro tra il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ed il sottosegretario Siri, mentre invece è slittato e non si terrà nemmeno nei prossimi giorni, a causa della partenza del premier per la Tunisia nella giornata di domani.

Il leader dei 5 Stelle, Di Maio, chiede un passo indietro subito, mentre Salvini replica che i processi non si fanno in Parlamento. Per Bonafede, ministro della Giustizia, la valutazione del premier Conte dovrà essere politica. “Non esiste l’autosospensione, si dimetta e si metta in panchina”, ha dichiarato Luigi Di Maio.

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