Dopo l’accredito della casa editrice Altaforte, vicina a Casapound, al Salone del Libro di Torino, il collettivo di scrittori Wu Ming ha deciso di annullare la sua presenza alla fiera.
Il Salone del Libro si terrà a Torino il prossimo 12 maggio, presenti le migliori case editrici del paese, ma Wu Ming, che doveva presentare un’antologia di scritti su J.R.R. Tolkien, ha rinunciato al suo stand, per questione politiche ed ideologiche.
“Non è possibile dare l’accredito ad Altaforte, che è praticamente Casapound”, questa la dichiarazione congiunta di Wu Ming, alla quale hanno risposto gli organizzatori: “Casapound non è fuorilegge, dunque se paga può stare al Salone”, così il Comitato d’indirizzo ha voluto replicare alle accuse di Wu Ming, che colpivano anche loro. Ma Wu Ming, collettivo bolognese, non ci sta alla questione “legale-illegale”, sostenendo che non serve un timbro della Questura per fermare il fascismo.