Fredy Pacini, il gommista che sparò al ladro, è stato scagionato

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Secondo quanto riferito dalla perizia che è stata effettuata nel luogo degli spari, il capannone dove lavorava Fredy Pacini, il gommista sarebbe innocente ed il processo va verso l’archiviazione.

A scagionare il gommista di Arezzo, Fredy Pacini, che esasperato dai continui furti sparò ad un ladro nel suo capannone, è stata la perizia balistica, l’uomo, infatti, non avrebbe sparato per uccidere, ma solo per difendersi. Una rivelazione chiave che potrebbe cambiare le sorti del processo, finito nel dibattito mediatico per l’intervento di Salvini, che si schierò dalla parte del gommista.

Fredy Pacini sarebbe stato scagionato anche senza l’ultima legge sulla legittima difesa, perché la perizia mostra come i colpi furono esplosi per difendersi, nella notte del 28 novembre 2018, quando il ladro moldavo aveva provato ad introdursi nel capannone. Il gommista si accorse del furto in atto, visto che dormiva nel capannone per i troppi furti subiti, e sparò dei colpi verso il ladro.

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