Caratteristiche dei semi femminizzati della canapa

Per chi ha appena iniziato ad appassionarsi al mondo della canapa e delle varie piante e semi esistenti non è semplice capire come muovere i primi passi. Esiste una grande varietà di semi che viene coltivata e venduta e tutte hanno caratteristiche diverse l’una dall’altra. Capire come orientarsi in questo mondo è utile per non sbagliare e ritrovarsi con qualcosa di ingestibile.

Secondo gli esperti, per chi si approccia la prima volte alla coltivazione o alla collezione di semi di canapa, il modo migliore per iniziare sono i semi femminizzati come quelli di Sensoryseeds.

Vediamo quali sono le caratteristiche principali che rendono questa varietà di semi quella più adatta anche a principianti.

Come nascono i semi femminizzati

In generale, chi coltiva cannabis lo sa, la probabilità di avere una pianta maschio è sempre il 50% ed è proprio per questo motivo che tutti i coltivatori hanno sempre cercato un modo semplice ed efficace di avere più piante femmine nelle loro coltivazioni.

Le piante maschio infatti producono una sostanza che a contatto con una pianta femmina riduce la produzione dei fiori. Dal momento che ciò è dannoso per la produzione di semi bisognava capire quale fosse il metodo migliore per individuare la pianta maschio e allontanarla dall’esemplare femmina.

Il motivo sta nel fatto che con una pianta femmina le cime saranno molto più ricche di THC e CBD, cioè i cannabinoidi contenuti nelle piante.

Ragion per cui si è cercato di studiare un modo per coltivare i cosiddetti semi femminizzati cioè modificati direttamente dall’uomo.

Lo studio di questa modificazione che avviene per mano dell’uomo ha completamente rivoluzionato il modo di coltivare le piante di canapa e la qualità dei semi che producono.

Perché vengono preferiti ed utilizzati?

Tra le principali caratteristiche di questi semi, come già accennato, dobbiamo ricordare che contengono quantità di cannabinoidi piuttosto elevate e ciò attrae l’attenzione di tantissimi curiosi che si approcciano al tema.

Inoltre, produrre semi femminizzati darà la certezza di avere sempre nuove piante femmine ed eliminare quasi del tutto le piante maschio che potrebbero danneggiare la produzione.

Altra caratteristica ma soprattutto vantaggio dei semi femminizzati é il fatto che si tratta di piante cosiddette foto periodiche. Ciò vuol dire che la loro coltivazione può avvenire in diverse condizioni di luce e sono resistenti sia all’esterno che all’interno delle abitazioni.

Come si può facilmente intuire sono piante facili da trattare, quasi autosufficienti, che richiedono un minimo sforzo da parte di chi le coltiva ma sicuramente un risultato ottimale.

Quindi, per qualsiasi scopo si voglia iniziare a coltivare la pianta della Cannabis, che sia per divertimento o a scopi olistici, il miglior seme è quello femminizzato.

Le piante che nasceranno infatti saranno ricche di THC dalle mille proprietà rilassanti e in molti casi benefiche per il nostro organismo.

Come si coltivano?

Ci sono tante persone che vorrebbero coltivare queste piante ma che spesso non lo fanno perché pensano erroneamente di non avere modo di curarle e farle crescere sane come vorrebbero. Ma non c’è nulla di più sbagliato perché basta leggere e informarsi tanto quanto basta per dare il primo passo all’interno di questo mondo.

Ci sono infatti poche indicazioni importanti che devono essere seguite per avere ottimi risultati in poco tempo. Abbiamo senz’altro compreso che nella scelta dei semi quelli femminizzati sono i migliori. Ma come si coltivano?

Prima accortezza da avere è la scelta della luce. Bisogna  scegliere dove far crescere le proprie piante tra l’esterno o l’interno della propria casa. A seconda poi della scelta bisognerà capire come creare l’ambiente ottimale.

Se si sceglie di coltivare indoor la luce e le condizioni della pianta devono essere modificate manualmente perché non si potrà fare affidamento sulla luce naturale.

Inoltre sarà anche necessario dedicare alle piante lo spazio sufficiente di cui avranno bisogno una volta che inizieranno a crescere. Con una coltivazione indoor infatti si potrà scegliere anche la grandezza ideale che si vuole per la propria pianta.

Al contrario coltivare outdoor potrebbe richiedere meno tempo ma sicuramente non minori accortezze.

Per coltivare all’esterno è fondamentale attendere il periodo dell’anno giusto per permettere alla pianta di crescere con il clima desiderato. Non è facile creare condizioni ottimali, bisogna sempre stare attenti al clima circostante.

Ad esempio si potrebbe iniziare a piantare i semi in primavera in modo che le piante ricevano la luce e il calore delle stagioni più luminose e calde dell’anno e diano i loro frutti in autunno, prima della stagione fredda e buia.

Come far crescere i semi al meglio

L’ambiente in cui si piantano i semi sarà solo la prima delle decisioni che bisognerà prendere al momento di iniziare la propria coltivazione.

Oltre al caldo e alla luce si deve tener conto anche di altre variabili come la temperatura, l’umidità dell’aria e della terra, il terreno migliore da utilizzare e quali fertilizzanti utilizzare.

Innanzitutto, la cannabis si pianta sempre in terreni che sono ricchi naturalmente di sostanze nutritive che permettono alla pianta di crescere sana. Ma ciò non basta, oltre alla terra utilizzata è importante anche somministrarle delle sostanze nutritive che contengano nutrienti come rame, ferro e calcio.

Per quanto riguarda invece la temperatura del terreno e la sua umidità bisogna tener conto della fase di crescita della pianta che modifica continuamente i suoi bisogni.

La temperatura ottimale si aggira tra 21 e 25 gradi con un’umidità più alta nella prima fase e più bassa invece nel periodo della fioritura.

Nonostante possano sembrare nozioni difficili da ricordare non c’è niente di più semplice che iniziare a piantare e migliorare con l’esperienza.

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