Un’inchiesta corposa che ha portato alla richiesta del gup a 14 anni di carcere per Antonello Montante, ex numero uno di Confindustria al sud, per associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, oltre ad abuso di accesso a sistema informatico.
La condanna supera la richiesta del Pm di 10 anni e mezzo, segno che i reati commessi sono stati considerati, dalla Procura di Caltanissetta, più gravi di quanto presentato dal Pm. È lo stesso Montante che fa notare questa cosa ai suoi legali: “Quattordici anni? Ma è più alto di quanto chiesto dal procuratore?”, segno che l’ex leader di Confindustria puntava ad una pena minore.
Inoltre, come riferito da uno dei suoi legali, il rammarico è per il rito abbreviato, perché 14 anni in abbreviato significa una condanna a 21 anni di base, “molto vicino all’omicidio”, fa notare l’avvocato. I suoi legali faranno ricorso in appello, tentando di abbassare la condanna inflitta dal gup, ritenuta troppa alta per reati di corruzione. Nell’inchiesta sono coinvolte anche persone che erano ai vertici della Guardia di Finanza, come l’ex comandante provinciale Gianfranco Ardizzone, oltre ad altri dirigenti di Confindustria.