Sembra essere partita la corsa alla successione di Theresa May, che ieri ha annunciato le sue dimissioni, con uno dei favoriti che è l’ex ministro degli Esteri, Boris Johnson, uno dei brexiteers più duri.
La premier britannica lascerà il suo posto a Downing Street il 7 giugno, ma non è chiaro chi deciderà il successore, con Johnson che non dovrebbe avere la maggioranza all’interno del partito, ma risulta essere uno dei candidati più forti a livello mediatico.
Theresa May aveva avvertito nei mesi scorsi del pericolo dell’uscita senza accordo, sarebbe strano se ora consegnasse il partito ad un suo collega favorevole ad una hard brexit, la quale non dovrebbe avere nemmeno la maggioranza parlamentare, oltre ad essere stata “bocciata” da un voto alla Camera dei Comuni nei mesi scorsi.
Ma Johnson ha lanciato la sua campagna nelle ore scorse: “Il Regno Unito uscirà il 31 ottobre, in qualsiasi modo”, parole chiare e nette, in una situazione, però, dove la percentuale del “Leave” sembra in calo rispetto al “Remain”, inoltre il partito di Farage, l’unico per una Brexit “dura” ha preso, secondo i sondaggi intorno al 35%, ben lontano dal 51% di tre anni fa.