Spese pazze in Liguria, Rixi condannato a 3 anni e cinque mesi. Il viceministro: “Ho già presentato le dimissioni”

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Edoardo Rixi è stato condannato a tre anni e cinque mesi per il caso legato alle “spese pazze” in Liguria, con l’accusa di falso e peculato dal Tribunale di Genova. La richiesta dei Pm era di tre anni e quattro mesi. Il caso Rixi era già entrato nel dibattito politico nei giorni scorsi, con commenti dalla Lega e dal M5S.

Il viceministro della Lega ha ricevuto anche l’ordine di interdizione dai pubblici uffici, per la legge Severino. Nell’inchiesta sono coinvolte 19 persone, compreso il senatore Francesco Bruzzone, leghista ex presidente del consiglio regionale della Liguria, condannato a due anni e 10 mesi.

I legali di Rixi hanno dichiarato che ricorreranno in Appello, certi dell’innocenza del viceministro. Secondo le accuse, i consiglieri regionali si sarebbero fatti rimborsare, con soldi pubblici, cene, viaggi, entrate ai luna park, ostriche e molto altro, spacciando tutto per spese istituzionali.

Ad Edoardo Rixi sono contestate numerose birre acquistate a Pontida per le feste della Lega con anche la partecipazione di Umberto Bossi, oltre 1.700 euro spesi in pelletteria di lusso ed altri tagliandi. A coinvolgere Rixi e Bruzzone sarebbe stato Maurizio Torterolo, consigliere regionale che ha patteggiato due anni per una serie di reati che lo legavano a Rixi. Nel processo sono indagati diversi esponenti politici, dal PD a Forza Italia, NCD e Noi con l’Italia, passando per Sel ed alcuni esponenti del gruppo misto.

Il viceministro ha subito comunicato alla stampa di aver presentato le sue dimissioni, “per non creare problemi al governo”, come ha voluto precisare. Salvini ha accettatto le dimissioni, stroncando sul nascere le polemiche con gli alleati di governo, ma ha nominato Rixi responsabile delle Infrastrutture della Lega.

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