Contrariamente a quanto affermato ieri, la giovane ragazza olandese, Noa Pothoven, non sarebbe morta con l’eutanasia approvata dall’Olanda, anzi, la richiesta era stata respinta ed allora la giovane si sarebbe lasciata morire di fame e sete, con il consenso dei genitori.
Nessuna morte assistita, dunque, per Noa Pothoven, che ieri era finita al centro del dibattito per la questione dell’eutanasia, con la controversa situazione nella quale si trovava. La ragazza aveva subito abusi sessuali da bambina, dai quali non si era mai ripresa e per questo soffriva di stress post-traumatico.
In un post su Instagram aveva raccontato di come aveva smesso di alimentarsi, con il consenso dei genitori, dopo che la sua richiesta di eutanasia non era stata accolta. “Entro massimo dieci giorni morirò”, così aveva scritto sui social, sui quali spiegava la sua scelta di non alimentarsi più.
La richiesta di eutanasia era stata negata perché considerata troppo giovane, come racconta la stessa Noa Pothoven, ed avrebbe dovuto aspettare almeno fino ai 21 anni, quando il cervello sarebbe stato completamente sviluppato, secondo i medici. Troppo tempo, per la ragazza, come ha scritto su Instagram: “Non posso aspettare così a lungo”.