Un lutto ha colpito il mondo del cinema italiano, con la morte a Roma nella sua abitazione di Franco Zeffirelli. Aveva 96 anni ed era stato sceneggiatore, attore e regista, a dare l’annuncio è stata la sua fondazione con le parole “Ciao maestro”.
Zeffirelli era malato da tempo, con la camera ardente che sarà allestita in Campidoglio a Roma lunedì prossimo, come annunciato dai figli Pippo e Luciano. L’ultima fatica di Zeffirelli è stata la regia della Traviata, un suo sogno che aprirà la settimana prossima a Verona.
Un altro progetto era in via di sviluppo e riguardava la regia di un “Rigoletto” annunciato e pronto per il debutto nel settembre del 2020 alla Royal Opera House di Muscat.
Zeffirelli per 60 anni è stato protagonista del cinema italiano, spaziando tra teatro e lirica, oltre ad essere l’unico in Italia ad aver ricevuto la denominazione “Sir”, nominato dalla regina Elisabetta dopo il suo lavoro di adattamento di alcune opere di Shakespeare. Nella sua carriera è stato candidato due volte agli Oscars ed ha vinto cinque David di Donatello.