Vitamina D ecco il fabbisogno giornaliero giusto: ecco come ottenerlo

Basta pensare all’applicazione delle vitamine ed appare da subito quanto importante è i contesto di questi nutrienti: si tratta di elementi presenti in molti cibi e che hanno una forma di funzionalità estremamente importanti anche se è praticamente necessario dover contribuire alla loro assimilazione a cadenza regolare, spesso giornaliera. E tra le forme più complesse da gestire ed assimilare figura sicuramente la Vitamina D, una forma estremamente importante per varie funzioni, che ha bisogno di essere assimilata anche in modo diverso a seconda della persona, ed è importante quindi comprendere quanto è importante il fabbisogno giornaliero giusto.

Come altre vitamine, il nostro corpo non può provvedere spontaneamente ed indipendentemente allo sviluppo di questo nutriente, quindi deve “arrivare dall’esterno”. Ma dove si trova la vitamina D?

Non solo nei cibi, anzi rispetto ad altre varianti, il gruppo D si trova in quantità relativamente scarse negli alimenti.

Vitamina D ecco il fabbisogno giornaliero giusto: ecco come ottenerlo

Vitamina D fabbisogno giornaliero

Ma a cosa serve la vitamina D? Configura questo nome una forma di gruppo corrispondente a varie tipologie che hanno funzioni tutte molto importanti, ad esempio contribuisce al fissaggio del calcio, aiutando la robustezza di denti ed ossa ma ha anche un notevole impatto sul sistema immunitario, proteggendo l’organismo da svariate malattie. Inoltre gestisce e regolarizza svariati ormoni del nostro organismo e questo risulta evidente anche dal fabbisogno giornaliero che risulta essere più alto per tipologie di persone ad esempio con problematiche croniche oppure che si trovano in condizioni particolari come la gravidanza o l’età avanzata.

Il fabbisogno giornaliero cambia molto da persona a persona, ma si può stabilire una media di 200 unità al giorno (5 microgrammi) per i giovani ed adulti fino a 50 anni per poi aumentare a 350-400 al giorno fino a oltre 600 per le donne in gravidanza.

E’ una sostanza liposolubile che viene stimolata nella sua presenza dall’organismo stesso dai raggi solari soprattutto, quindi il miglior modo per assimilarla in modo naturale è restare al sole per almeno 20 minuti al giorno, anche se è opportuno assimilarla anche dai cibi. Sono soprattutto gli alimenti ittici come pesce azzurro, salmone, merluzzo, sardina ed aringhe ma anche in minor quantità alcuni formaggi ed il tuorlo d’uovo. L’alimento che ne contiene di più è probabilmente l’olio di fegato di merluzzo.

In genere si fa ricorso a tutti questi metodi insieme seppur in modo equilibrato oppure con l’integrazione, da seguire dietro il consiglio di un medico.

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