La Commissione antimafia ha desegretato alcuni audio di Paolo Borsellino, nei quali si lamentava delle scorte e degli orari di scorta. Secondo il magistrato solo la mattina erano garantiti i blindati, mentre la sera si usciva “liberi di essere uccisi”.
“I problemi che dobbiamo affrontare ogni giorno, il fenomeno che stiamo vivendo, con i processi alla mafia, è diventato indispensabile l’utilizzo di strumenti più moderni”, mentre parla di un nuovo computer che poteva essere messo a disposizione delle persone che lavoravano all’interno del processo. Il problema evidenziato era legato alla mole di dati da gestire per ogni processi.
“Noi dovremmo aver garantita la presenza di scorte, buona parte di noi il pomeriggio non lo può fare. Sistematicamente io alle dieci di sera me ne torno a casa, libero di essere ucciso”, questa la registrazione che fa scalpore di Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio 1992.
Gli audio fanno riferimento alle parole di Borsellino a Palazzo San Macuto, dove si sono tenute varie audizioni, dal 1984 al 1991. Un archivio dei tanti audio è stato reso noto e messo sul sito del Parlamento.