Non solo la frenata del Pil tedesco confermata oggi, oltre la contrazione europea e cinese della produzione industriale a spaventare i mercati. Ma soprattutto l’inversione di tendenza dei rendimenti americani. Le Borse americane sono in netto calo per più di un fattore, ma soprattutto per i rendimenti dei titoli Usa.
Il problema dei rendimenti americani a 2 e 10 anni
In queste ore i rendimenti americani a 2 anni sono più vantaggiosi rispetto a quelli a 10 anni. L’ultima volta che era accaduto era il 2007 ed anticipava la crisi della Lehman Brothers, che ha portato poi alla crisi economica. Secondo gli esperti questo rappresenta un campanello d’allarme, siccome in media 22 mesi dopo l’inversione dei tassi il paese può entrare in recessione.
Nel dettaglio, il titolo a 2 anni ha oggi un rendimento dell’1,623%, mentre quello a 10 anni ha un rendimento dell’1,620%. Significa che rende di più comprare quello a 2 anni rispetto a quello a 10 anni, cosa non standard. Anche il rendimento a 30 anni ha mostrato un calo, finendo ai minimi dal 2016, a 2,0738%.
Trump ha rimandato i dazi
Per non influenzare lo shopping natalizio, il presidente degli Stati Uniti ha rinviato i dazi sulla Cina, largamente annunciato nelle ultime settimane. Questo ha prodotto un effetto positivo sulle Borse europee, che ieri avevano chiuso in positivo, con anche la Borsa di Tokyo che è riuscita ad avere un rimbalzo positivo, grazie anche al calo dello yen.
I dazi sono stati spostati dal 1 settembre al 15 dicembre, specialmente quelli che andavano a colpire i prodotti hi-tech giapponesi, che sono molto diffusi negli Stati Uniti e che nel periodo natalizio sarebbero stati al centro dello shopping.