Otto medici sono indagati al Bambino Gesù di Roma per la vicenda legata alla morte di un bimbo di 2 anni, al quale era stato installato un pacemaker, ma con un errore nell’implementazione durante l’operazione.
La storia inizia il 15 settembre 2016, quando Giacomo finisce nella sala operatoria, con una serie di errori che lo portano alla morte. Aveva due anni, mentre oggi sono indagati otto medici che sono accusati di omicidio colposo. Nella giornata di martedì è fissata l’udienza nella quale ci sarà l’affidamento di una perizia per capire cosa sia accaduto.
Il bambino era nato con un problema al cuore e viene trasferito al Bambino Gesù, dove tre medici gli impiantano un pacemaker al contrario, rivolto verso il basso. Questo provoca un cappio che “strozza” l’arteria polmonare e provoca un’insufficienza cardiocircolatoria. Ma la famiglia non sa nulla e il bambino torna a casa, andando avanti con il tempo il “cappio” si stringe sempre di più e le sue condizioni peggiorano.
Ad aprile 2018 torna al Bambino Gesù, ma i medici non capiscono la gravità della situazione e rinviano gli esami. Si arriva a settembre, ma la tac viene fissata due mesi dopo; a dicembre altri due medici non ravvisano problemi. Al 31 dicembre Giacomo è in gravi condizioni e viene trasportato su aereo militare. I due medici che eseguono l’intervento sbagliano procedura e il bambino muore due giorni dopo.