Ci sarebbero delle prove contro i servizi segreti egiziani che sono a processo a Roma per il caso di Giulio Regeni. I dati sarebbero in mano al Pm che sta portando avanti le indagini, con il premier Conte che vuole accelerare le operazioni, per risolvere la questione che va avanti da anni sul ricercatore italiano.
Conte avrebbe chiamato Al Sisi, il presidente egiziano, per “avvisarlo” delle indagini in corso ed in un certo modo fare delle pressioni per cercare di avere una posizione ufficiale da parte dell’Egitto.
Il ricercatore italiano era stato sequestrato il 25 gennaio 2016, successivamente ucciso dopo le torture. Da anni si cercano prove di tali torture da parte del governo egiziano. Ora le indagini della procura di Roma potrebbero fare chiarezza su uno dei maggiori casi diplomatici degli ultimi anni.