Colesterolo Hdl e Ldl, quali sono le differenze, cosa mangiare?

I livelli di colesterolo costituiscono uno dei primi valori che vengono prontamente esaminati quando si fa diretto riferimento all’ambito medico ed in generale inerente allo stato di salute, soprattutto negli ambiti alimentari e con contesti nutrizionistici. Il colesterolo spesso viene definito naturalmente “cattivo” ma è oramai cosa nota che piazzare questa definizione come molto generica è un errore in quanto esistono vari valori, definiti in Hdl e Ldl ma anche buono e cattivo.

Il significato di queste sigle però pur “semplificando molto” non è così facile da capire, e questo risulta evidente in modo specifico per la maggior parte di noi.

E’ essenziale ricordare prima di tutto che entrambi questi valori devono essere presenti in un organismo sano per funzionare.

Colesterolo Hdl e Ldl, quali sono le differenze, cosa mangiare?

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Prima di tutto cos’è il colesterolo, parlando “generalmente”? Si tratta di una serie di lipidi, formalmente di grassi, che l’organismo sviluppa per una questione di necessità essendo un nutriente che serve alla sintesi di alcuni elementi ed al corretto funzionamento degli ormoni. Anche se i livelli di colesterolo sono molto influenzati da vari fattori si tendea considerare questa forma di “soglia” generale legata quasi esclusivamente al cibo, anche se questo ambito influenza solo circa il 20 % della sua produzione.

Ed il cibo non può direttamente “creare” colesterolo, sia che si tratti di lipoproteine HDL ad alta intensità, il colesterolo “buono”, sia nel caso delle lipoproteine LDL a bassa intensità, per forza di cose il colesterolo “cattivo”. E’ una forma di “notizia” non così banale perchè le due forme come detto devono essere presenti.

In generale un organismo sano riesce a provvedere al mantenimento di un equilibrio vero e proprio tra le parti: il colesterolo “cattivo” non dovrebbe superare valori medi di 100 mg/dL, quello “buono” poco meno di 65 mg/dL in condizioni standard.

Il “cattivo” è ovviamente quello che sviluppa problemi anche gravi in quanto tende ad accumularsi sotto una forma di materiale grassosa all’interno delle arterie se in quantità eccessive e fuori controllo. Il ruolo del colesterolo “buono” ossia quello HDL è proprio quello di limitare la variante “negativa”, influenzando l’organismo a disporre il suo eccesso all’interno del fegato che si occupa della sua eliminazione.

E’ lo stile di vita più che l’alimentazione ad influenzare il colestrerolo nel suo equlibrio o disequilibrio: alimenti come vegetali ricchi di fibre, come ortaggi frutta, cereali integrali e legumi ma anche quelli dotati di grassi buoni come tipologie di pesce azzurro.

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