Milano 2: quando e come è nata la creatura di Silvio Berlusconi

I decenni scorsi hanno fatto da sfondo a periodi storici particolarmente peculiari, all’interno dei quali si sono susseguite delle figure di grande spicco, in grado di proiettare l’Italia nel panorama economico e sociale finanziario internazionale. Tra le più evocative, spicca sicuramente quella di Silvio Berlusconi, imprenditore ed ex Presidente del Consiglio dei Ministri, il cui apporto sul tessuto socioculturale dell’Italia contemporanea si rivela, a tutt’oggi e a poco tempo dalla sua scomparsa, ancora estremamente significativo.

Oltre a questo, l’intraprendenza e il genio visionario di Silvio Berlusconi hanno indubbiamente segnato una pagina importante nella storia urbanistica meneghina ed è probabile che chi è a caccia di opportunità di investimento in immobili a Milano (a questo proposito l’agenzia Gromia dedica un approfondimento interessante) abbia un certo interesse e curiosità riguardo alla nascita di un quartiere – Milano 2 – che rappresenta una delle pietre miliari della storia imprenditoriale del Cavaliere.

Protagonista del nostro approfondimento odierno, il quartiere di Milano 2 o, meglio, la sua storia, ebbe inizio in un momento decisamente particolare per il nostro Paese. Siamo nel 1970, un anno in cui i cambiamenti culturali avvenuti sul suolo nazionale stravolsero profondamente i suoi assetti socioculturali. In generale, tutto il mondo viveva istanti segnanti, impressi nell’immaginario collettivo della cultura occidentale.

Contestualizzando, il 1970 fu l’anno della morte di Jimi Hendrix e Janis Joplin, dello scioglimento dei Beatles e, anche, della rivolta di Reggio Calabria e del tentato attacco di Junio Valerio Borghese. Il 1970 fu anche l’anno successivo alla strage di Piazza Fontana e il periodo in cui, l’all’epoca poco noto imprenditore Silvio Berlusconi iniziò i lavori per il suo quartiere meneghino, Milano 2. Nelle prossime righe, si esplorerà il contributo storico-sociale della costruzione di Milano 2 per il territorio nazionale e i motivi per i quali la sua storia continua ad essere significativa negli annali d’Italia.

Perché Milano 2 è così importante per la storia italiana? Tutto ciò che c’è da sapere

La storia di Milano 2 rappresenta, sicuramente, una delle più affascinanti nell’ambito dell’imprenditoria italiana, ma perché è così importante per definire gli asset contemporanei dell’economia regionale? Oltre mezzo secolo fa, il sogno del Cavaliere era quello di costruire un vero e proprio impero immobiliare, basandosi proprio sulla costruzione di un quartiere residenziale moderno e dotato di tutti i comfort, a poca distanza dal capoluogo meneghino. Il futuro, chiaramente, riservò piani molto diversi per Berlusconi che, al di là della sua Domus Aurea, finì per diventare un pioniere della televisione commerciale.

In ogni caso, Milano 2 non fu il solo esperimento immobiliare di Berlusconi che, già negli anni ’60, tentò di costruire un quartiere residenziale a Brugherio, Edilnord. La zona in cui sorgeva Milano 2, però, sembrava essere più favorevole per un investimento, trovandosi nel cuore della periferia milanese, tra la tangenziale e l’aeroporto. Certo, negli anni ’70 si trattava di un luogo in aperta campagna, ma l’operazione di costruzione di Milano 2 sovvertì profondamente le sorti della zona.

Dopo aver dato inizio ad un simile processo di urbanizzazione – ancora oggi importantissimo per l’economia meneghina – Milano 2 venne investita da un aumento considerevole dell’interesse nei confronti degli appartamenti, i cui prezzi di vendita lievitarono inesorabilmente. Si trattava di abitazioni di alto livello, immersi in un contesto residenziale di lusso all’interno del quale, a tutt’oggi, la vivibilità mostra livelli altissimi, non lasciando spazio ai giovani e presentandosi come una soluzione esclusiva di appannaggio di famiglie abbienti e di professionisti. Per il landscape lombardo, Milano 2 rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello, oltre ad essere uno degli esempi più lampanti del lascito di Silvio Berlusconi.

Il fascino e l’innovazione di Milano 2

Il periodo in cui Milano 2 vide la luce fu anche lo stesso in cui Berlusconi diede inizio alla costruzione del suo impero mediatico. Fu per questo motivo che il Cavaliere chiese ai suoi architetti di cablare ogni appartamento allo scopo di trasmettere i programmi via cavo in televisione. In questo frangente di peculiare innovazione, l’imprenditoria meneghina cominciò a muoversi nei confronti del media a schermo, con la nascita, tra le altre, di Telemilanocavo per opera di Giacome Properzj e Alceo Moretti. La nascita di Milano 2 si affermò, in quel momento, come un vero e proprio spartiacque tra il passato turbolento italiano e i decenni più floridi del XX Secolo nazionale.

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