Vitamina K, attenzione alla carenza: ecco i sintomi ed a cosa serve

Tra le varie tipologie di vitamine e nutrienti in generale spiccano varianti conosciute come il gruppo B, quella A o la celeberrima C, contenuta in alimenti come gli agrumi (ma non solo). La vitamina K invece risulta non essere tra le prime ad essere menzionate pur essendo molto presente in determinati alimenti ed in condizioni molto specifiche di nutrienti. Ed anche una carenza di vitamina K può essere effettivamente quanto considerevolmente applicata al contesto di tutti i giorni, ed è bene riconoscerla.

Ricordando anche le funzioni, ossia a cosa serve effettivamente questa forma di vitamina, dove si trova?

Proviamo ad esaminare soprattutto quali sono le sue funzioni principali così da avere una forma di visione effettiva totale.

Vitamina K, attenzione alla carenza: ecco i sintomi ed a cosa serve

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Tra le vitamine quella K risulta essere comprensiva nel gruppo delle liposolubili quindi tendono a non disperdersi e “sciogliersi” nell’acqua o in altri liquidi. Per questo motivo il fabbisogno di vitamina K non appare così continuo ed urgente in quanto l’organismo riesce ad assimilarla e conservarla nei casi di necessità.

Conosciuta anche come naftochinone la vitamina K, viene spesso consigliata di essere introdotta nell’organismo assieme alla vitamina così da evitare una sovrabbondanza dell’effetto del calcio.

Il termine ” K” deriva dal termine koagulation, che significa “coagulazione” in quanto risulta essere un elemento essenziale per la gestione del sangue e della sua funzione ma è anche responsabile della gestione cellulare del sistema osseo in quanto si occupa della gestione proteine che regolano la struttura delle ossa.

In genere rientra nelle vitamine che non devono essere assimilate in maniera così costante come detto, ed una dieta “standard” riesce a colmare il fabbisogno giornaliero che per un adulto sano è di circa  1 mg al giorno per ogni chilogrammo. Si trova soprattutto nei vegetali ma anche in molti ortaggi ma anche nelle verdure a foglia verde come cavoli, spinaci e cavolo verde. E’ molto presente negli alimenti vegetali, mentre scarseggia in quelli di provenienza animale, eccezion fatta per il fegato che ne è ricco.

La carenza non è così frequente ma in alcuni casi specifici può palesarsi, ad esempio in regimi alimentari poveri di grassi (la K ha bisogno proprio di questi per “legarsi” in maniera efficace: tra i sintomi più riconoscibili vi è una difficoltà di coaugulare del sangue oltre a potenziali problemi di natura ossea come fratture , osteoporosi e forme di artrosi. 

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