Dopo un blitz contro la ‘Ndrangheta a Crotone, che ha portato a 35 arresti, è uscita un’intercettazione che riguarda il procuratore Nicola Gratteri, con termini che fanno pensare a Giovanni Falcone negli anni ’90.
L’operazione “Malapianta” aveva l’obiettivo di smantellare varie associazioni a delinquere di stampo mafioso, con traffico di droga, usura ed intestazione fittizia di beni. Un vero e proprio smantellamento di alcune reti della ‘ndrangheta.
Gratteri sembra essere sotto il mirino dei mafiosi che operano sul territorio calabrese, con alcune intercettazioni in cui viene citato. A partire dai commenti verso chi si pentiva: “Ha detto altre cose?”, “Dice che sta cantando a ruota libera”. Ci sarebbero anche riferimenti precisi a Gratteri: “Questo è un figlio di p.”, ma soprattutto ha fatto scalpore un dialogo intercettato dai magistrati: “Questo è un morto che cammina”, una vera e propria intimidazione, che però, secondo i magistrati, non avrebbe avuto seguito. Non ci sarebbero dei programmi dei malavitosi per realizzare quanto espresso.
L’operazione “Malapianta” è partita all’alba, con la Guardia di Finanza che ha fermato Alfonso Mannolo, 80 anni, considerato un “capo famiglia” legato al clan mafioso avente il suo nome e legato anche ai Grandi Aracri. Per gli investigatore è un uomo chiave e sicuramente il più potente tra quelli arrestati: “La sua caratura criminale è ben oltre il notorio”, ritenuto uno dei protagonisti della mafia in Calabria.