Economia

Se hai queste vecchie 100 Lire sei ricco sfondato: ecco il valore

La lira italiana è stata dismessa dal punto di vista del suo utilizzo nel 2002, quindi sono passati poco più di 20 anni da quando la vecchia valuta nostrana, al pari di tutte le altre utilizzate in altri contesti come ad esempio relativi ad altre nazioni che hanno sostanzialmente fatto la stessa cosa: anche le vecchie 100 lire, una delle monete più riconoscibili e quindi iconiche della storia italiana recente, sono quasi subito divenute dei “pezzi da museo” oltre che reperti di un passato non così antico. Ma le vecchie 100 lire possono valere anche cifre interessanti?

La risposta è sicuramente affermativa, anche se ovviamente essendo stata una valuta molto riconoscibile, non tutte sono interessanti allo stesso modo.

Importante anche valutare dettagli fondamentali per una buona valutazione sul mercato dell’usato, basata anche sul concetto di stato fisico della moneta.

Se hai queste vecchie 100 Lire sei ricco sfondato: ecco il valore

La 100 lire infatti è stata a lungo una moneta, corrispondente ad un taglio “non per tutti”, fino alla prima metà del 20° secolo era costituita in lega d’oro, ma con il secondo dopoguerra in poi è stata portata ad una condizione di moneta dal valore “normale”, concepita in una lega di alluminio chiamata Acmontial. Tutte le 100 lire, a partire dalla più comune , chiamata Minerva, sono state realizzate in questa lega metallica, estremamente comune ai tempi.

La coniatura delle monete da 100 lire è iniziata verso la metà degli anni 50, dopo alcuni anni di “test” , ed è proseguita in questa versione fino al 1989, sostituita seppur per pochi anni dalla variante Minerva 2° tipo, grande la metà, poco fortunata e dismessa in un paio di anni, per poi terminare con la variante Italia Turrita.

In generale tutti gli esemplari concepiti fino al 1962 sono quelli più rari, difficili da trovare in ottimo o eccellente stato, per cui un pezzo di questi può essere venduto anche per oltre 300-400 euro se in condizioni però Fior di Conio, quindi perfette, alcuni graffi anche molto piccoli fanno crollare la valutazione al massimo a poche decine di euro. Esistono però degli esemplari particolari, ad esempio una ristretta cerchia di monete del 1972 che presentano poco lontano dall’anno in questione una “barretta” ( / ), un piccolo errore di conio che è molto ricercato dagli appassionati perchè possono valere da circa 100 euro fino a oltre 600 euro come valore massimo.

Le più rare sono però le rarissime emissioni di Prova del 1954, praticamente introvabili, con la scritta PROVA su uno dei bordi interni. Il valore massimo si attesta sui 3000 euro.

Vincenzo Galletta

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