Il cartone è un materiale con il quale, ogni giorno, tantissime persone hanno a che fare. Non tutti, però, sanno che ne esistono diverse tipologie.
Nel vasto panorama delle spedizioni e dell’imballaggio vengono usate diverse tipologie di cartone, ciascuna con caratteristiche specifiche che le rendono adatte a differenti scopi. Tra le principali categorie troviamo il cartone ondulato, utilizzato per la realizzazione di scatole resistenti e flessibili, ideali per proteggere merci di vario genere durante il trasporto, il cartone compatto, più rigido e adatto per la realizzazione di scatole di cartone come queste mostrate nel catalogo di Imballaggi-2000.com (portale eCommerce del settore), e il cartone riciclato, che offre un’opzione ecologica e sostenibile per ridurre l’impatto ambientale delle spedizioni.
La sua storia inizia a metà del XIX secolo. Fin da subito legato al mondo degli imballaggi, il cartone ondulato è caratterizzato dalla presenza di un numero di strati di carta compreso fra 2 e 7.
I due lati esterni sono noti come copertine e racchiudono uno strato di carta ondulata.
Tutti i fogli sono uniti tra loro da collanti ad hoc. Il più utilizzato è la colla a base di amido.
Il cartone ondulato, che ha il vantaggio di essere, in un medesimo tempo, sia leggero, sia molto resistente, prevede una scala di sotto-tipologie, che variano a seconda delle combinazioni che coinvolgono le copertine e i fogli di carta ondulati interni. Ecco tutti i riferimenti in merito:
Ricordiamo altresì che, a seconda della loro altezza, compresa tra gli 0,8 e i 5 mm, le onde del cartone ondulato possono essere micro, medie o alte.
Il cartone ondulato è indubbiamente il più famoso ma, come già detto, non l’unico.
Degno di nota, infatti, è anche il cartone alveolare. La composizione è molto simile, ma presenta una differenza di massima importanza. Di cosa parliamo di preciso? Della struttura a nido d’ape, considerata il non plus ultra della resistenza.
A tal proposito, è necessario ricordare che più diminuiscono le dimensioni delle celle, più aumenta la capacità del materiale di resistere alla compressione.
Un altro aspetto importante da ricordare quando si parla del cartone alveolare riguarda la possibilità di ricavare le scatole sia da fibra vergine, sia da altra carta riciclata.
Non c’è che dire: un materiale che molti pensano di conoscere, svela invece numerosi segreti, alcuni dei quali sono noti solo agli addetti ai lavori che si muovono nel campo dell’architettura e del design.
Aprire questa parentesi vuol dire chiamare in causa, per forza di cose, i tubi in cartone, il cui impiego nell’architettura è cresciuto tantissimo negli ultimi anni.
A dimostrazione di ciò, è possibile chiamare in causa il loro utilizzo per la costruzione di edifici di dimensioni importanti, come per esempio le cattedrali (una delle più famose è stata edificata in Nuova Zelanda dopo un terribile terremoto risalente al 2011).
Disponibile in diversi diametri – lo stesso si può dire per lo spessore – i tubi in cartone sono apprezzati anche per via della loro ottimale resistenza al fuoco.
Proseguendo con l’elenco delle tipologie di cartone esistenti, ricordiamo il cosiddetto cartone teso.
Con questa definizione, si inquadra un materiale caratterizzato dalla presenza di cellulosa e da una grammatura importante.
Il suo impiego è prettamente industriale. Viene usato, infatti, per la realizzazione di prodotti come gli espositori per fiere o, in generale, per quelli da banco.
Fra gli altri impieghi è possibile chiamare in causa i prototipi dell’industria del packaging, senza dimenticare le scatole.
Non sono presenti onde e la struttura si contraddistingue per la presenza di tre fogli.
Il primo è la copertina, il secondo è un foglio realizzato praticamente sempre in carta riciclata e il terzo, invece, è il retro.
Come abbiamo poco fa ricordato, le applicazioni sono svariate e favorite anche dall’ampia gamma di alternative riguardanti le cromie.
Concludiamo citando il cartone fibrato, il cui impiego è circoscritto praticamente solo alla filiera calzaturiera.
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