“Non mangiare burro scaduto!”: ecco il motivo

Il burro costituisce una forma di normalità nel nostro frigorifero nonchè una delle forme più diffuse di prodotti alimentari legati all’ambito delle sostanze nutrienti, in quanto è un prodotto casearo alimentare sviluppato dalla parte “grassa” del latte, in un processo che seppur modernizzato nella sua essenza è ancora molto tradizionale. Indispensabile come condimento ma anche come ingrediente di tantissime preparzioni, il burro oggi è nella maggior parte dei casi sviluppato industrialmente ed ha una data di scadenza obbligatoria. Ma cosa succede se si mangia il burro scaduto?

La risposta non è cos’ scontata: si tratta infatti di un prodotto che deriva dal latte, e quindi può essere influenzato da varie condizioni ambientali anche se si trova in frigorifero.

Essendo un prodotto legato alla deperebilità, anche il burro va consumato in modo sicuro entro un determinato lasso di tempo. Ma quali sono i potenziali problemi in caso di consumo di burro scaduto?

“Non mangiare burro scaduto!”: ecco il motivo

Non mangiare burro scaduto

Per legge il burro è un alimento a deperibilità media, non altissima essendo costituito obbligatoriamente da almeno l’80 % della sua composizione dalla parte grassa del latte, il resto è acqua ed altre sostanze spesso legate al contesto produttivo caseraio. La parte grassa del latte è naturalmente meno portata ad “andare a male” e per questo che ogni forma di burro tradizionale risulta essere un alimento che presenta la dicitura “da consumarsi preferibilmente entro…” con la data riportata che va interpretata.

Il burro ha ritrovato dal punto di vista culturale spazio anche nelle diete attente alla salute, a lungo è stato considerato quasi “proibito” in quanto l’idea era che facesse male in particolare al cuore, come forma di nemico del colesterolo, condizioni che però non sono state confermate dalla scienza moderna che lo ritengono tendenzialmente sicuro.

Il buon senso permette il consumo di burro anche fino ad un mese dopo questa data specificata a patto però di aver avuto cura di mantenere il panetto di burro sempre in frigorifero e non averlo fatto “sciogliere” o meglio fondere. Questo infatti pregiudica la struttura dell’alimento e lo rende facilmente deperibile, fino ad un cambio di colore condizione che però si palesa dopo vari mesi. Essendo composto da proteine del latte è difficile consumare burro avariato senza sentirsi male, e soffrire la più tipica delle intossicazioni.

Però se il burro ha un aspetto normale ed un colore omogeneo va valutato anche nella consistenza, nella maggior parte dei casi come detto il limite massimo e circa fino ad un mese dalla scadenza.

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