Come riconoscere la farina scaduta: ecco il trucco infallibile

Delle volte può succedere che nel momento in cui si va a fare la spesa si acquisti un po’ più di roba ragionando su una particolare ricetta, e può capitare specialmente con la farina. Proprio su tale argomento molti consumatori si chiedono come si possa capire se la farina vada a male. 

È difatti un quesito alquanto complesso. La FDA afferma che la farina è un ingrediente che deve essere manipolato con cura per evitare patologie di origine alimentare. Però è un prodotto di base che si trova nella dispensa di tutte le case che può conservarsi parecchio più a lungo degli alimenti degradabili. Molti pensano alla farina come un alimento che non abbia mai una scadenza, come il sale o il miele, e delle volte lo si riconfeziona in recipienti riutilizzabili, il che contiene che le date di scadenza vengono buttate via congiuntamente alla confezione originale.

Pertanto, viene quasi naturale domandarsi se ci sia una differenza nella quantità di tempo in cui si può custodire una farina a differenza di un’altra, come la farina integrale rispetto a quella per il pane, per esempio. Stranamente, come la più grandeparte degli alimenti, la farina può anch’essa scadere.

Come riconoscere la farina scaduta: ecco il trucco infallibile


Le farine comperate in negozio hanno dei conservanti che le fanno essereconservabili più a lungo. La farina è infatti alquanto suscettibile al deterioramento per colpa degli oli naturali contenuti nei cereali, nelle noci o nell’amido, e la sua conservazione discende in parte dal contenuto di grassi in tali oli.

Meno è raffinata, più grassi racchiude e più velocemente si deteriora. Ecco perché è fondamentale custodire la confezione e essere a conoscenza della data di scadenza. Pare però alquanto difficile comprendere quando la farina è scaduta. La farina fresca possiede un odore neutro e pulito di polvere, con la sottile nota del grano.

La farina andata a male, all’opposto, ha un odore sgradevole, con una nota aspra e spiacevole di muffa. Se si osservano già tracce di muffa, si può anche non fare la prova dell’olfatto. I segni di contaminazione da muffa possono implicare grumi visibili di crescita verde o blu.Infine, se si ritrovano degli animaletti nella farina, va buttata via prontamente.

I responsabili più frequenti sono i tonchi, le tarme e le larve e, anche se non fanno male se ingeriti. Prima di gettarlavia, meglio congelare la farina siccome ciò ucciderà gli insetti e aiuterà a evitare un’infestazione di parassiti nella pattumiera. 

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