Salute

Malattia di Alzheimer, le ricerche indicano un cibo come efficace

L’alimentazione è un contesto che fin da tempi molto remoti, antichi, risulta essere un fattore di enorme interesse e gestione effettiva del proprio corpo come ha anche dimostrato in maniera più spiccata la scienza dedicata all’ambito alimentare che ha portato una enorme differenza anche nell’influenza sulle malattie, soprattutto quelle che anche oggi non hanno una cura vera e propria come il morbo di Alzheimer. Però i progressi in ambito di ricerca vanno avanti ed è possibile effettivamente provare e spesso riuscire a rallentare o ancora meglio prevenire l’impatto di questa vera e propria malattia nelle vite di sempre più persone anche attraverso il cibo.

L’alimentazione resta infatti qualcosa di fondamentale per ragioni molto diversificate, e può anche portare una importante diminuizione delle probabilità di comparsa.

Quando si parla di malattie neurodegenerative infatti il morbo di Alzheimer, detta anche malattia di Alzheimer è indubbiamente quella di riferimento. Ma quale cibo può essere utile?

Questo cibo può contrastare il morbo di Alzheimer? Ecco la verità

Il concetto di malattia che si applica al contesto neurologico è antica, ma solo da qualche secolo le cause scatenanti o almeno quelle peggiorative sono generalmente associate in modo diretto. In realtà per quanto riguarda il morbo di Alzheimer non esiste una vera e propria causa “sicura” ed effettiva che possa causarne la comparsa e non esiste una cura, si tratta prevalentemente di limitare quanto possibile l’incontrastabile progressivo decorso della malattia che porta generalmente ad un decesso in non troppi anni, purtroppo.

E’ una malattia che colpisce in particolare dopo i 65 anni, ed è una delle più difficili da rilevare nella terza età in quanto si parla di sintomi che spesso sono confusi con quelli tipici della vecchiaia, come una smemoratezza, difficoltà a ricordare le cose più semplici ed un senso di smarrimento che tende ad aumentare anche nei processi di operazioni più semplici.

Secondo molti studi e ricerche varie è trapelato che esistono alcuni fattori presenti anche nei cibi che possono contrastare questa forma di progressiva fase degenerativa per i malati di malattia di Alzheimer a partire da uno studio pubblicato da una rivista statunitense Journal of Nutrition, Health & Aging che ha evidenzato come i flavonoidi presenti nel cioccolato fondente particolarmente puro (almeno al 80 % di purezza, per intenderci) sono contenuti agenti che riducono sensibilmente la comparsa di malattie neurodegenerative. Questo non è stato ancora testimoniato con certezza almeno nelle tipiche correlazioni, ma è sicuramente interessante anche in ottica futura come alimenti come il cacao possano effettivamente dimostrarsi utili.

In generale la dieta ha un enorme impatto, ed includere alimenti come il cacao ed il cioccolato fondente che ha sicuri impatti in positivo sulla salute anche del cuore, può offrire un contributo.

Vincenzo Galletta

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