Vanno avanti le proteste a Beirut dopo l’esplosione dei giorni scorsi che ha causato oltre 150 morti e 250 mila sfollati, con i cittadini che danno la colpa al governo, considerato corrotto. Sono 730 almeno le persone ferite negli scontri di guerriglia urbana nel centro della città, che ha portato anche alla morte di un poliziotto e l’occupazione di diversi ministeri.
I manifestanti volevano raggiungere il Parlamento, con il governo che ha schierato l’esercito per evitare l’avanzare del corteo, che si è poi riversato verso altri ministero, come quello degli Esteri, dove i manifestanti hanno rimosso la foto del presidente della Repubblica Michel Aoun e l’hanno distrutta.
Oggi attesa per la videoconferenza dei donatori, co-organizzata dal presidente francese Emmanuel Macron, che era stato accolto con speranza nei giorni scorsi, in contrapposizione ai leader che attualmente guidano il governo. Assaltati anche i ministeri dell’Energia, dell’Economia e dell’Ambiente.
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