Mangiare ricotta con il colesterolo alto: ecco cosa accade

Il colesterolo alto è uno dei problemi principali legati all’assunzione del cibo dei nostri tempi anche se si tratta di una condizione conosciuta da secoli e corrispondente ad una forma di “problematica” effettiva che va avanti da molto tempo, individuata sempre più precisamente più dallo stile di vita che dal cibo che comunque ha un apporto importante. Chi soffre di colesterolo alto deve opportunamente diversificare la propria dieta, eliminando o quantomeno limitando alcune tipologie come ad esempio i formaggi. Un esempio è ad esempio la ricotta che dopo la mozzarella ed il parmigiano costituisce uno dei principali prodotti caseari consumati in Italia. Mangiare ricotta con il colesterolo alto è possibile? Cosa accade al nostro organismo?

Come ogni altro prodotto alimentare anche la ricotta è “passata in rassegna” attraverso varie analisi effettive che porta questo prodotto ad essere analizato in modo specifico.

Ma la ricotta è un alimento “accettabile” per chi soffre di colesterolo alto?

Mangiare ricotta con il colesterolo alto: ecco cosa accade

Mangiare ricotta con il colesterolo alto

Ciò che causa un aumento del colesterolo non è direttamente il cibo, o almeno non così tanto: si tratta infatti di un lipide, una forma di grasso che viene prodotto dal nostro organismo per la maggior parte dietro il processo metabolico, ed oltre alla dieta è importante anche la qualità della vita.

Il cibo però incentiva in maniera più o meno la produzione di questo elemento ed in condizioni di squilibrio la variante “negativa” detta LDL prende il sopravvento su quella “positiva” che invece ha una funzione di elimiare la controparte “cattiva”. In quantità eccessive il colesterolo tende ad intasare il sistema di arterie compromettendo la salute del soggetto con problematiche eventuali anche molto gravi: molte patologie come infarti ed ictus sono scaturiti almeno parzialente proprio da una forma di controllo del colesterolo non apportato in maniera corretta.

I formaggi sono generalmente prodotti che vanno esaminati, i più “dannosi” son quelli stagionati a pasta medio / dura perchè presentano una carica di grassi che sono trasformati più difficilmente in elementi utili dall’organsimo. La ricotta invece essendo tendenzialmente più “leggera” e digeribile rientra tra gli alimenti “ok” anche se molto dipende dalle quantità, come per ogni cosa anche i cibi accettabili.

La ricotta resta uno dei più magri con 51 mg di colesterolo ogni 100 grammi, ancora di meno per la variante di pecora quindi un apporto fino a 100 grammi al giorno è generalmente accettabile, a patto di non consumare altri cibi che possono compromettere questa scelta.

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