Salute

Perdi peso con la dieta 80/20: ecco come funziona

Il “perdere peso” dal punto di vista estetico è sicuramente una forma di motivazione sufficiente, ma che spesso si scontra o “va daccordo” con un compendio di situazioni atte a migliorare la propria salute nella condizione più pura del termine. Tra le numerose tipologie orientate ad essere qualcosa di legato all’alimentazione, spiccano anche delle potenziali (perchè tali si tratta, di regimi di vita che non sono per forza efficaci o adatti a tutti i profili in questione) forme di ritmi alimentari che permettono di perdere peso non influendo direttamente sul cibo ma nei ritmi, come la dieta 80/20 che si rifà ad una metodologia applicabile anche in altre questioni.

Alcune tipologie di persone infatti hanno tratto grande giovamento da questa forma di regime alimentare che come detto agisce in modo diverso rispetto a delle vere e proprie diete.

Si tratta più di un compendio di situazioni legate al concetto di causa – effetto che può avere un impatto comunque rilevante.

Conosci la dieta 80/20? Ecco come funziona

Il metodo, definito anche Principio 80/20 è correlato a Vilfredo Pareto, economista ma anche sociologo italiano che durante i suoi studi concepì questa forma di principio che viene definito anche Principio Pareto, che viene legato all’idea che una percentuale di dinamiche dello stesso settore è influente in percentuali di questo tipo.

Ad esempio in un ambito commerciale, secondo quanto rilevato da Parteo oramai più di un secolo fa, il 20% dei prodotti o dei clienti fatturano l’80% dei guadagni ed è qualcosa che effettivamente può essere una delle regole o dinamiche principali anche in ambiti alimentari.

In modo ovviamente diverso può essere applicato come concetto anche al benessere, dove seguendo questo principio, si può orientare la propria struttura di nutrizione sull’idea che 80% dei risultati viene conferito solo dal 20% dello sforzo effettuato, senza fare in modo che questi due ambiti vadano a scontrarsi ma a coesistere.

L’idea è nella dieta quella di applicare un concetto di cibi sani per l’80 % delle quantità e di “lasciarsi andare” per il restante 20 % con cibi meno sani, anche se questa forma di regime più o meno stringente andrebbe comunque consultato con un esperto nutrizionista o con il nostro medico. Esistono però delle regole applicabili da soli come la necessità di imporre una forma di ordine nel quantitativo di piatti.

Ad esempio si può orientare l’80 % dei pasti su cibi proteici e ricchi di fibre, riducendo un po’ i termini di carboidrati, e conferire i pasti zuccherati e molto calorici solo nel 20 %, quasi come “ricompensa”.

Vincenzo Galletta

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