Tonno in scatola, attenzione a questo codice: ecco quale non comprare

Lo scatolame risulta essere oggi una delle forme di metodo di conservazione di prodotti alimentari maggiormente influenti ed impattanti in quanto risulta essere uno dei metodi più impiegati per allungare la disponibilità di cibi anche per mesi o anni. Il tonno in scatola risulta essere uno dei prodotti ittici maggiormente disposti ad essere inscatolato, in metallo o in vetro, anche se la prima variante ha una netta prevalenza anche per una questione di costo. Il tonno in scatola è anche uno dei prodotti in scatola maggiormente controllati e sottoposti a regolamentazioni, ma bisogna comunque stare attenti a cosa “si mangia” anche dalla presenza di un codice.

Per essere disponibili all’acquisto nel nostro paese infatti ogni forma di tonno in scatola deve disporre di una serie di sigle che possano testimoniare la provenienza e la qualità.

Come riconoscere il tonno in scatola dal codice? E quale è meglio non comprare?

Attenzione a questo codice sul tonno in scatola: non comprarlo!

Tonno in scatola codice

La statistica non mente e non sorprende: il tonno in scatola è uno dei prodotti in scatola maggiormente acquistati e diffusi, ma anche uno di quelli maggiormente detronizzati, perchè si considera globalmente questo prodotto come “meno sano” e meno puro in relazione al prodotto fresco.

In realtà dal punto di vista nutritivo non vi è alcuna differenza, anche se al tonno è aggiunta una quantità variabile (ma esistono anche varianti prive) di sodio sotto forma di sale, che serve per migliorarne il gusto ma anche per migliorare la capacità di conservazione.

Il tonno viene anche definito come portatore di metilmercurio, una forma di metallo pesante di fatto “derivata” dal mercurio che è tossico, ed il nostro organismo a fronte di quantità anche solo discrete, ha enormi difficoltà a smaltirlo, in realtà pur essendo un fenomeno conosciuto e reale il metimercurio non è appannaggio dello scatolame ma risulta essere nativamente presente in molti pesci che lo acquisiscono dal proprio cibo.

E’ bene però valutare sempre meglio possibile il tonno da acquistare, optando per provenienze “sicure” come europee, e certificate da sigle che devono essere presenti, evitando quando possibile quelle che non presentano codici particolari: secondo vari portali è una buona idea corrispondere a prodotti pescati magari a “canna” che è il metodo sostenibile in aree come Oceano Pacifico occidentale e centrale, riconoscibili da codici come 61, 71 e 81, vanno invece evitati i tipi di tonno che derivano dall’Oceano Atlantico (31, 34, 41, 47) e Indiano (51, 57) che sono meno controllati e possono provenire da aree quindi potenzialmente più pericolose per la nostra salute in quanto meno regolamentate.

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