Gastrite, come combatterla? Ecco cosa mangiare e cosa no secondo l’esperto

Grazie al web siamo tutti potenzialmente più “conoscitori” di tutto o quasi anche se non basta informarsi superficialmente per capire ogni cosa, ma è indubbio che il contesto di internet ha cambiato anche il modo in cui “percepiamo” i nostri disturbi e le malattie, in particolare quando ci sentiamo male, tendiamo a rivolgerci spesso prima che al dottore, al web. La gastrite è una delle malattie e disturbi maggiormente ricercate sul web ma non uno di quelli facilmente riconducibili a cause specifici. Viene quindi spontaneo capire cos’è la gastrite, perchè “arriva” e come combatterla.

E’ una forma di reazione del nostro sistema digestivo, almeno una parte, a seguito di condizioni particolari quanto specifiche.

Ma come combattere efficacemente questo disturbo sicuramente per la maggior parte di noi “transitorio” ma per alcuni molto persistente?

Cosa è la gastrite e come combatterla? Ecco il parere del medico

Gastrite come combatterla

Cos’è effettivamente la gastrite?

Si tratta di una vera e propria infiammazione che viene sviluppata da parte della mucosa che riveste la parete interna dello stomaco, e nella sua forma più comune e diversificata risulta essere qualcosa di “transitorio” che dura qualche ora o al massimo 1 o 2 giorni, come forma di reazione a seguito di un pasto che ha avuto una difficoltà ad essere digerito.

Tra i sintomi principali risultano essere percepibili bruciori e dolori presso la parte definita come bocca dello stomaco oltre ad una difficoltà a digerire nausea e vomito.

Ma esiste anche la variante cronica che invece risulta essere persistente, il che può derivare da diverse tipologie di batteri, ma anche da altre malattie, e va assolutamente tenuta sotto controllo attraverso test medici e controlli periodici se non migliora. Un organismo sano infatti tende a guarire in maniera autonoma entro un determinato periodo di tempo ma anche se soffriamo di gastrite “saltuaria” può portare allo sviluppo di ferite o ulcere tra le pareti interne dello stomaco.

Nella maggior parte dei casi comunque le cause sono scaturite da diete e cibi in generale che hanno un effetto negativo prolungato sul sistema digestivo, cibi molto acidi, come il caffè, ma anche quelli piccanti sono tra le “causae principali” se consumati in modo troppo costante e senza una adeguata moderazione ma anche l’assunzione di antiinfiammatori non steroidei può effettivamente alterare l’equilibrio interno delle pareti dello stomaco.

Tra i farmaci responsabili indirettamente di questo disturbo figurano alcuni molto comuni come l’acido acetilsalicilico, diclofenac e ibuprofene ma anche il comune stress fisico che tende a sviluppare una acidità maggiore in questo settore dell’organismo.

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